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  • T&E boccia il nuovo piano incentivi auto annunciato da Giorgetti

    "Italia unico paese ad incentivare ancora auto inquinanti."

    La Federazione europea Transport & Environment critica la scelta di prevedere aiuti per le auto a motore. “Così i cittadini continueranno a essere esposti alla volatilità dei prezzi del greggio e rallenteremo la transizione verso l’auto elettrica, continuando a finanziare la guerra in corso”.

    Il nuovo piano di incentivi auto annunciato oggi dal governo e che dovrebbe essere convertito in legge nei prossimi giorni, farà dell’Italia l’unico tra i principali stati membri in Europa ad incentivare ancora l’acquisto di motori a combustione. Il gruppo verde Transport & Environment (T&E) chiede al ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, di abbandonare il piano di dare soldi agli automobilisti per comprare veicoli inquinanti e di offrire invece sostegno esclusivamente alle auto completamente elettriche, al fine di accelerare le economie di scala per il raggiungimento della parità di costo tra elettriche e auto a motore.

    Veronica Aneris, Direttrice per l’Italia di Transport & Environment ha dichiarato: “In un momento in cui i prezzi dei carburanti raggiungono il massimo storico, il governo vuole continuare a pompare denaro pubblico nelle auto fossili. Non è bastato il Miliardo di euro appena stanziato per calmierare i prezzi folli di diesel e benzina per il solo mese di aprile. É urgente accelerare l’indipendenza energetica, spostando la domanda verso auto più efficienti e prive di combustibili fossili. Invece il governo incoraggia gli automobilisti ad acquistare tecnologie obsolete ed inquinanti, che non faranno altro che continuare ad esporre i cittadini alla volatilità dei prezzi del greggio, oltre a finanziare la guerra di Putin in corso”.

    Secondo lo schema annunciato, gli automobilisti che rottamano la loro vecchia auto riceveranno 2.000 euro per acquistare un nuovo veicolo diesel e benzina dal costo massimo di 30.000 euro. Il nuovo piano di incentivi costerà ai contribuenti italiani 1,95 miliardi di euro.

    Nel piano auto l’incentivazione di nuovi veicoli elettrici è limitata a quei veicoli che presentano un prezzo d’acquisto di 35.000 euro, troppo basso, secondo T&E, per spostare la domanda verso le auto a zero emissioni. La decisione del governo di fissare un tetto di prezzo più alto (fino a 45.000 euro) per i veicoli ibridi plug-in – che, quando non vengono caricati, inquinano più dei motori tradizionali – incentiva gli automobilisti a comprare auto con emissioni più elevate.

    “Questo piano favorisce chiaramente le tecnologie inquinanti, mentre la maggior parte dei modelli di veicoli completamente elettrici viene esclusa dagli incentivi. Il sostegno del governo all’elettrificazione delle auto aziendali, sarebbe stata una facile vittoria per il clima, ma la proposta del ministro Giovannini in tal senso è stata abbandonata”, conclude Aneris.

    Il ministro per le Infrastrutture e la Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, aveva proposto di indirizzare gli incentivi alle auto aziendali per l’acquisto di veicoli elettrici a batteria al posto dei motori a combustione, ma la proposta non è passata. Le politiche fiscali a favore dell’elettrificazione delle flotte rappresentano una delle misure più efficaci per accelerare il passaggio a nuovi veicoli elettrici, in quanto grazie al rapido ricambio della flotta, si potrebbe creare un mercato di seconda mano dell’auto elettrica nel giro di soli 3 o 4 anni – rendendola accessibile a più automobilisti.

    Il 13% del petrolio acquistato dagli automobilisti italiani viene dalla Russia, e premia Putin con 4,2 miliardi di euro all’anno.