• L’accordo UE sulle infrastrutture di ricarica per i camion elettrici apre la strada a obiettivi più ambiziosi per il clima

    I governi saranno tenuti a potenziare la ricarica pubblica per auto e camion.

    Una nuova legge approvata ieri sera da europarlamentari e governi prevede che le infrastrutture pubbliche di ricarica per i mezzi pesanti elettrici vengano installate a intervalli regolari lungo le autostrade primarie e secondarie[1] d’Europa e nelle principali città. Transport & Environment (T&E) ha dichiara che il Regolamento sulle Infrastrutture per i Carburanti Alternativi (AFIR – Alternative Fuel Infrastructure Regulation) rimuove un ostacolo fondamentale alla definizione, da parte dell’UE, di obiettivi più ambiziosi di abbattimento delle emissioni di CO2 per i camion, garantendo un’adeguata rete di ricarica pubblica. La legge richiede inoltre che le infrastrutture di ricarica per le autovetture tengano il passo con il numero di veicoli elettrici circolanti in ogni Paese dell’UE.

    Entro il 2030, i governi dovranno fornire almeno 3.600 kW di capacità di ricarica per mezzi pesanti ogni 60 km lungo le autostrade principali dell’UE. Sulle autostrade secondarie, dovranno essere disponibili almeno 1.500 kW di capacità di ricarica per i camion ogni 100 km. Entro lo stesso anno, dovranno essere disponibili hub di ricarica in ogni grande città e ci dovranno essere quattro stazioni di ricarica in ogni “area di parcheggio sicura e protetta” destinata ai camion.

    T&E ritiene che questa norma garantisce un numero sufficiente di stazioni di ricarica pubbliche per la logistica, così da poter aumentare significativamente l’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 proposto dall’UE per il 2030, che è fondamentale per promuovere l’adozione di camion elettrici. La Commissione europea ha proposto una riduzione del solo 45% delle emissioni di CO2 dai nuovi camion venduti a partire da quella data, ma il Parlamento europeo e i governi possono rivedere quell’obiettivo e accrescerne l’ambizione prima che il processo legislativo sia finalizzato. La legge richiede anche un numero sufficiente di stazioni di rifornimento di idrogeno per la flotta di mezzi che saranno alimentati da quel vettore.

    Andrea Boraschi, direttore di Transport & Environment Italia, ha dichiarato: “L’infrastruttura di ricarica è spesso citata come il grande ostacolo a una più rapida diffusione dei mezzi pesanti a emissioni zero. Ma ora quell’ostacolo appare rimosso. L’AFIR apre la strada a obiettivi climatici più ambiziosi per i produttori di camion, che renderanno significativamente più verde il trasporto stradale europeo. I parlamentari europei e i governi possono aumentare gli obiettivi climatici per i mezzi pesanti con la certezza di avere a disposizione un’ampia rete di sistemi di ricarica”.

    Per le automobili, i nuovi obiettivi prevedono una infrastruttura di ricarica pubblica che dovrà espandersi proporzionalmente alla diffusione dei veicoli elettrici. Entro il 2025, tutte le autostrade principali dovranno essere dotate di una stazione di ricarica ogni 60 km, e questo requisito sarà esteso a tutte le autostrade secondarie entro il 2030. Inoltre, tutte le stazioni di ricarica rapida nell’UE dovranno accettare carte bancarie per i pagamenti.

    Andrea Boraschi ha dichiarato: “L’ansia da ricarica diventerà un ricordo del passato. I governi saranno obbligati per legge a potenziare le infrastrutture tenendo il passo delle vendite di auto elettriche. I conducenti di questi veicoli, ovunque in Europa, potranno pagare la loro ricarica con un semplice bancomat. Ricaricare un’auto elettrica sarà facile in Italia come in ogni altro stato dell’Unione”.

    Nel settore del trasporto marittimo, per la prima volta, a partire dal 2030, i porti europei dovranno rendere disponibile l’elettricità a terra per le navi container e passeggeri, contribuendo così a ridurre l’inquinamento atmosferico nelle città portuali. I Paesi dell’UE dovranno inoltre comunicare i loro piani per installare nei loro porti i punti di bunkeraggio ecologici, comprese le infrastrutture di rifornimento di elettricità, idrogeno, metanolo e ammoniaca. Questo fornirà alle compagnie di navigazione che investono in navi alimentate con carburanti puliti una indicazione essenziale, ha dichiarato T&E. L’accordo segue l’adozione, nella legislazione dell’UE, del primo requisito al mondo in materia di combustibili verdi per la navigazione.

    La versione definitiva dell’AFIR deve essere ratificata dai governi dell’UE e dal Parlamento europeo prima di entrare in vigore.

     

    [1] Si tratta della rete stradale centrale TEN-T (autostrade principali) e della rete stradale globale TEN-T (autostrade secondarie), come definite nel regolamento (UE) n. 1315/2013.