Comunicati stampa

Aviazione sostenibile: l’Europa è leader per progetti annunciati su e-cherosene, ma rischia di perdere il suo vantaggio

16 giugno 2025

Un nuovo studio di Transport & Environment (T&E) evidenza il potenziale dell’Europa come pioniere nella produzione di e-cherosene. Ma segnala che il vantaggio da “first mover” è a rischio. E in Italia zero progetti.

In Europa si concentra il maggior numero di progetti industriali annunciati per la produzione di e-cherosene; ma l'avvio di tali progetti, che per numero e portata potrebbero consegnare al continente un primato industriale, mostra ritardi e incertezze. Questo quanto emerge dal recento studio di Transport & Enviornment (T&E), principale organizzazione indipendente europa per la decarbonizzazione dei trasporti, che mostra come l’Europa possa essere leader nella produzione di e-cherosene, il carburante sostenibile per l’aviazione (SAF) più scalabile, (chiamato anche e-SAF), ospitando oltre la metà della capacità produttiva annunciata a livello mondiale.

In Europa sono previsti infatti circa 40 progetti su larga scala [1], con una potenziale capacità produttiva di quasi 3 milioni di tonnellate (Mt) l’anno – pari a circa il 5% del fabbisogno di carburante dell’aviazione europea. In Italia, tuttavia, sono ancora zero i progetti.Il vantaggio iniziale dell’Europa nel mercato dell’e-cherosene è stato favorito dallo stimolo normativo che l’UE ha dato ai carburanti sostenibili per l’aviazione tramite il Regolamento ReFuelEU, che ha fissato obiettivi specifici per l’uso degli e-fuel nel settore. Si parte con 1,2% di e-SAF nel 2030 per raggiungere il 35% al 2050.

Nessun impianto è in fase di costruzione: Ue rischia di perdere vantaggio iniziale nel mercato dell’e-cherosene. Se tutti i progetti annunciati venissero realizzati, l’UE potrebbe raggiungere tali obiettivi; tuttavia, nessuno degli impianti su larga scala identificati in questo rapporto è attualmente in fase di costruzione. Solo quattro sono a uno stadio avanzato [2] e nessuno ha ancora raggiunto una decisione finale di investimento (FID). Il lento avanzamento è dovuto a numerosi fattori: l’accesso ai finanziamenti (e garanzie) rappresenta il principale ostacolo, ma ci sono anche difficoltà di approvvigionamento di materie prime (elettricità rinnovabile e carbonio) e il mancato impegno industriale dei produttori tradizionali di carburante, che avrebbero la leva finanziaria e le competenze per essere protagonisti in questo mercato.

Tritto: “Priorità del settore è raggiungere il maggior numero di decisioni finali di investimento”. Carlo Tritto, Sustainable Fuels Manager per T&E Italia ha dichiarato: “La legge dell’UE sui carburanti sostenibili per l’aviazione ha creato il contesto per avviare il mercato dell’e-cherosene in Europa, ma i fornitori di carburante non stanno cogliendo questa opportunità. La priorità del settore deve essere quella di raggiungere il maggior numero di decisioni finali di investimento e far partire questi progetti: per questo è necessario un quadro giuridico stabile, come quello offerto da ReFuelEU, e di finanziamenti attraverso meccanismi di supporto pubblico e investimenti privati. A livello nazionale è però fondamentale sviluppare ulteriore capacità di generazione rinnovabile. Avere più elettricità rinnovabile a basso costo è una scelta strategica indispensabile, se si vuole rendere competitiva la filiera dei carburanti prodotti da idrogeno verde e non solo”.

Solo soluzioni sostenibili possono ridurre le emissioni del settore. Con la possibilità di ridurre le emissioni di CO₂ dell’aviazione di oltre il 90%, l’e-cherosene è fondamentale per decarbonizzare un’industria - l’aviazione - ad alta intensità di emissioni, e destinata a crescere ulteriormente [3]. Mentre i rappresentanti del settore si riuniscono oggi al Salone di Parigi, evento che celebra la crescita, la potenza e le innovazioni più recenti dell’aviazione, i risultati dello studio sottolineano che solo soluzioni realmente sostenibili possono ridurre significativamente le emissioni del settore. 

Cina e USA accelerano. Italia non pervenuta. Sebbene attualmente l’Europa sia il leader nel mercato nascente dell’e-cherosene [4], altri Paesi stanno avanzando. La Cina è il secondo polo per numero di progetti annunciati – circa 10 progetti su larga scala, che rappresentano circa il 20% della capacità globale. Anche gli Stati Uniti stanno accelerando, con il più grande accordo di fornitura di e-cherosene mai stipulato da una startup americana, e uno dei primi FID al mondo per un impianto su larga scala confermato a maggio da Infinium, un’altra startup statunitense. Per quanto riguarda l’Italia, lo studio evidenzia l’assenza di progetti annunciati, a dimostrazione del ritardo su questa partita industriale non solo con le super potenze mondiali ma anche con il resto degli Stati Membri.

Collo di bottiglia nei finanziamenti e assenza delle grandi compagnie petrolifere frenano i progressi. Nonostante le condizioni favorevoli, i progetti di e-cherosene in Europa affrontano ancora ostacoli significativi, tra cui costi energetici elevati, carenze infrastrutturali e difficoltà di approvvigionamento di CO₂. Ostacoli che nel nostro Paese - caratterizzato da un costo dell’elettricità più elevato della media UE e da una limitata disponibilità di generazione rinnovabile - sono ancora più evidenti. A ciò si aggiunge l’incertezza normativa, alimentata dalle pressioni dell’industria per posticipare gli obiettivi di ReFuelEU, rendendo particolarmente delicata la revisione della normativa prevista nel 2027.

Rebus finanziamenti. Il finanziamento dei progetti rappresenta l’ostacolo maggiore: ogni impianto di produzione richiede da 1 a 2 miliardi di euro, portando il fabbiosgno europeo di capitale a 10-20 miliardi totali entro il 2030. I meccanismi di finanziamento dell’UE non sono sufficientemente solidi per supportare i livelli di investimento richiesti per avviare questi progetti, e le compagnie petrolifere tradizionali - che avrebbero la leva finanziaria - restano perlopiù estranee al settore. Finora, i grandi gruppi petroliferi hanno contribuito in modo trascurabile allo sviluppo dell’e-cherosene, pur continuando a investire miliardi nei combustibili fossili.

Tritto: “Dare priorità allo sviluppo di e-SAF”. “Nonostante la loro enorme capacità finanziaria, le grandi compagnie petrolifere sono ampiamente assenti dal mercato dell’e-cherosene”, continua Tritto. “Le startup hanno preso l’iniziativa, ma non hanno le risorse interne per finanziare le infrastrutture ad alta intensità di capitale che sono urgentemente necessarie. Coinvolgere le compagnie petrolifere e rafforzare i meccanismi di finanziamento dell’UE darà all’e-cherosene la spinta necessaria per decollare. Il prossimo Piano europeo per gli investimenti nei trasporti sostenibili (STIP) rappresenta un’opportunità per impostare la giusta rotta: bisogna dare priorità allo sviluppo di e-SAF, fornendo un meccanismo di supporto completo per affrontare le sfide dei progetti europei”.

T&E: “Leader UE confermino obiettivi di ReFuelEU”. T&E invita i leader dell’UE a confermare il loro impegno verso gli attuali obiettivi di ReFuelEU, in particolare in vista della revisione della normativa, e a dare priorità all’e-cherosene nel Piano per gli investimenti nei trasporti sostenibili (STIP). Invita inoltre alla creazione di un intermediario di mercato europeo con un meccanismo a doppia asta, per affrontare gli attuali problemi di finanziamento.

Note per l'editore

[1] Per progetti su larga scala si intendono quelli con una capacità produttiva superiore a 10.000 tonnellate di e-kerosene all'anno.

[2] Ciò significa che il progetto è in fase di Front-End Engineering Design (FEED) o in attesa della decisione finale di investimento (FID) dopo aver completato il FEED.

[3] T&E, 2025. Down to earth: Why European aviation needs to urgently address its growth problem

[4] I primi cinque mercati in termini di capacità produttiva annunciata sono Francia (0,8 Mt), Norvegia (0,3 Mt), Finlandia (0,3 Mt), Svezia (0,3 Mt) e Paesi Bassi (0,3 Mt), Paesi che vantano reti a basse emissioni di carbonio e forti risorse di energia rinnovabile. La Francia ospita il maggior numero di progetti annunciati in Europa (11), raddoppiando i progetti e la capacità produttiva rispetto allo scorso anno.

Articoli correlati

Vedi tutto