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Emissioni. La nuova carbon tax europea (ETS2) è un'opportunità da 300 miliardi di euro per liberare l’Ue dalla dipendenza dal petrolio

3 giugno 2025

Il reinvestimento in infrastrutture verdi e la redistribuzione mirata delle entrate aiuteranno le famiglie a basso e medio reddito ad adattarsi al prezzamento del carbonio per i consumi energetici dei trasporti e dell’edilizia

  • Il nuovo prezzo del carbonio dell'UE su diesel, benzina e combustibili per il riscaldamento (ETS2) potrebbe generare quasi 300 miliardi di euro tra il 2026 e il 2032.

  • T&E raccomanda di restituire almeno il 50% delle entrate dell'ETS2 alle famiglie a basso e medio reddito e di destinare il resto agli investimenti a sostegno della transizione.

  • T&E chiede di riformare la Riserva di Stabilità del Mercato UE delle emissioni per contenere il prezzo della CO2 vicino a 55 € per tonnellata.

La nuova carbon tax europea per i trasporti stradali e l’edilizia (ETS2) rappresenta un'opportunità da 300 miliardi di euro per aiutare i cittadini europei ad abbandonare i combustibili fossili e il petrolio, che l’Europa importa in larga parte [1]. Lo indica un nuovo studio di Transport & Environment (T&E), la principale organizzazione indipendente europea per la decarbonizzazione dei trasporti. Il reinvestimento in infrastrutture verdi e una redistribuzione mirata delle entrate dell’ETS2 possono favorire una transizione giusta, afferma T&E, che propone di restituire tra il 50% e il 75% dei proventi alle famiglie a basso e medio reddito sotto forma di sostegno finanziario.

ETS2 determinerà il costo delle quote di emissione di carbonio dei combustibili fossili

Nel 2027 l'UE introdurrà un nuovo sistema di tariffazione delle emissioni di CO2 per trasporti stradali ed edilizia, il cosiddetto ETS2, che applicherà un prezzo al carbonio sul diesel, sulla benzina e sui combustibili per il riscaldamento, affiancandosi all'attuale mercato del carbonio per le emissioni industriali. Il costo assegnato alle emissioni di carbonio, secondo T&E, garantisce condizioni di parità sul mercato con le fonti energetiche più pulite. 

Anche con un prezzo delle quote ETS fissato a 55 euro per tonnellata di CO2, il costo della benzina resterebbe inferiore alla media reale degli ultimi 20 anni, tenendo conto dell’inflazione. Inoltre, grazie ai progressi nell’efficienza dei veicoli, le auto moderne consumano meno benzina per percorrere la stessa distanza rispetto al passato, riducendo così l’impatto del prezzo sul consumo. Nonostante ciò, nel breve periodo, l’ETS2 inciderà sul prezzo di benzina, diesel e gas, col rischio di gravare in modo sproporzionato sulle famiglie più povere, che generalmente destinano una parte più grande del loro budget alle spese energetiche.

T&E: “Redistribuire metà dei 300 miliardi proveniente dall’ETS2 alle famiglie con redditi più bassi”

T&E raccomanda ai governi degli Stati membri di restituire direttamente metà dei quasi 300 miliardi di euro raccolti con l’ETS2, tra il 2026 e il 2032, alle famiglie con redditi più bassi. L’altra metà dovrebbe invece essere investita nella transizione, garantendo sostegno per l’acquisto di auto elettriche economiche, il potenziamento del trasporto pubblico e l’installazione di colonnine per la ricarica.

Marchetti (T&E): ETS2 occasione da 300 miliardi per liberare l’Ue dalla dipendenza da petrolio

Esther Marchetti, Clean Transport Advocacy Manager di T&E Italia, ha dichiarato: “L’ETS2 offre un’occasione da 300 miliardi di euro per liberare gli europei dalla dipendenza dal petrolio, il cui import è una zavorra economica insostenibile, nonché per ridurre l’inquinamento dalla mobilità su strada. Le preoccupazioni sociali sono concrete, ma si possono superare redistribuendo una parte dei fondi alle famiglie più vulnerabili e investendo il resto nella mobilità elettrica e nei trasporti pubblici e condivisi, per una transizione più giusta e sostenibile”.


T&E: avviare subito prestiti ai Paesi membri prima che ETS2 faccia aumentare il prezzo carburanti

L'UE ha istituito il Fondo Sociale per il Clima (FSC) per garantire che i proventi dell'ETS2 siano ridistribuiti alle famiglie più povere. T&E raccomanda alla Commissione europea di concedere prestiti direttamente agli Stati membri in modo che possano avviare immediatamente l'attuazione di politiche e misure a sostegno dei consumatori e realizzare investimenti per la riduzione delle emissioni di carbonio, prima che l’entrata in vigore dell’ETS2 provochi aumenti dei prezzi dei carburanti. Questi prestiti potranno poi essere recuperati dai futuri proventi dell'ETS2, piuttosto che attendere che vengano riscossi.

T&E: servono misure per mantenere stabile il prezzo del carbonio

Nel sistema di scambio delle emissioni, il prezzo del carbonio può variare notevolmente. Poiché questi prezzi non possono essere limitati a livello nazionale, T&E chiede una riforma della Riserva di stabilità del mercato europeo delle emissioni - il meccanismo che regola l’offerta di quote di CO2 per mantenere stabile il prezzo – in modo da mantenerlo vicino a 55 euro per tonnellata.

Per mitigare gli impatti dell’ETS2 serve serve mantenere e rilanciare le altre misure per il clima

L’ETS2 accompagna i settori dell’edilizia e dei trasporti verso gli obiettivi climatici, stimolando una riduzione progressiva delle emissioni. Ma da solo non può bastare. Se altre politiche - come gli standard europei sulle emissioni di CO2 dei veicoli o le zone a zero emissioni a livello nazionale - verranno rimandate o non saranno efficaci nel ridurre le emissioni, i prezzi del carbonio, nell’ETS2, aumenteranno per colmare il divario. Per questo, T&E chiede all’UE di incoraggiare gli Stati membri a integrare nei loro Piani nazionali per l’energia e il clima (PNIEC) nuove misure per ridurre le emissioni dei trasporti su strada e degli edifici, nonché di fissare obiettivi di elettrificazione per le grandi flotte aziendali. Entrambe le misure offrirebbero un notevole potenziale per ridurre le emissioni e contenere i prezzi dell’ETS2.


Note per la stampa:

[1] Ipotesi basata su un prezzo del carbonio costante di 55 €/tCO2 nel periodo 2027-2032.


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